La Fed taglia i tassi a sorpresa di 50 punti base, mentre la Banca d’Inghilterra e quella del Giappone non effettuano cambiamenti, con tassi rispettivamente al 5% e allo 0.25%. E’ stata una settimana positiva per i mercati azionari, dominati dal valore; i principali titoli obbligazionari sono scesi in quanto i rendimenti sono saliti su tutti i principali mercati. Bisogna sempre fare grande attenzione ai dati: Martedi’ ci sara’ il rapporto sulla fiducia dei consumatori USA, mentre Venerdi’ ci sara’ l’indicatore preferito dalla Federal Reserve in materia di inflazione, il US Core PCE Price Index. Continuo ad essere neutrale sui mercati azionari, in quanto a breve termine c’e’ uno spazio limitato per una crescita ulteriore. I principali rischi a uno scenario comunque costruttivo sono: 1) l’economia USA in recessione; 2) inasprimento dei conflitti e degli scenari geopolitici in atto; e 3) le elezioni Americane di Novembre.
Principali eventi dei mercati 23 – 28 Settembre 2024
Principali dati economici della settimana
Mon: JP – Markets Closed, EU Manufacturing PMI, EU Services PMI, UK Manufacturing PMi, UK Services PMI, US Manufacturing PMI, US Services PMI
Tue: ZA – Markets Closed, AU RBA Interest Rate Decision, US CB Consumer Confidence
Wed: JP BOJ Core CPI, SE SR Interest Rate Decision
Thu: DJP Monetary Policy Meeting Minutes, CH SNB Interest Rate Decision, US GDP (2Q24), US Jobless Claims, US Fed Chair Powell Speaks, US Fed Balance Sheet
Fri: JP CPI, FR CPI, FR PPI, SP CPI, SP GDP (2Q24), DE Unemployment Rate, US Core PCE Price Index, US Atlanta Fed GDPNow (3Q24)
Performance Review
Index | 13/9/2024 | 20/9/2024 | WTD | YTD |
Dow Jones | 41,393.78 | 42,063.36 | 1.62% | 11.13% |
S&P 500 | 5,626.02 | 5,702.55 | 1.36% | 20.24% |
Nasdaq 100 | 19,514.59 | 19,791.49 | 1.42% | 19.63% |
Euro Stoxx 50 | 4,843.99 | 4,871.54 | 0.57% | 7.95% |
Nikkei 225 | 36,833.27 | 37,723.91 | 2.42% | 13.32% |
Source: Google
InflectionPoint reports:
* La scorsa settimana e’ stata dominata da tre banche centrali: la Federal Reserve, la Banca d’Inghilterra, e la Banca del Giappone. La Fed ha sorpreso con un taglio significativo di 50 punti base, e ha dato una guidance per ulteriori tagli di 50 punti base nel resto del 2024 (che in pratica significa un taglio di 25 punti base ai prossimi meeting di Novembre e Dicembre). La Banca d’Inghilterra ha lasciato i suoi tassi immutati al 5% dopo che il rapporto sull’inflazione (prezzi al consumo) la indicava al 2.2%, mentre la Banca del Giappone ha lasciato i tassi invariati allo 0.25%. E; molto importante capire se il cambiamento nella politica monetaria Americana puo’ veramente supportare il mercato del lavoro ed evitare una recessione; se davvero fosse cosi’ sarebbe uno scenario veramente positivo per il mercato azionario, e uno moderatamente positivo per il mercato obbligazionario. Di fatto, i principali rischi per il mercato USA sono tre: recessione, alta valutazione, e elezioni presidenziali. Una analisi preliminare dice che a causa di politiche divergenti sulla tassa alle societa’, Trump aggiungerebbe il 5% agli utili del 2025, mentre Harris sottrarrebbe lo stesso ammontare. Un secondo dibattito tra i candidati e’ possibile, anche se e’ ancora presto per dare troppo peso ai vari sondaggi, che in ogni caso vedono Harris davanti a Trump. Tom Baldacci e’ preoccupato che un taglio cosi’ significativo da parte della Fed possa dare luce verde a un ulteriore rialzo dei mercati senza preoccuparsi dell’inflazione, che potrebbe riapparire in Gennaio 2025, e questa e’ una possibilita’ concreta. Anche se la riduzione dei tassi per il resto del 2024 e’ stata ampiamente comunicata, e’ opportuno continuare a guardare i dati macroeconomici, particolarmente visto che questa Federal Reserve da’ molta piu’ attenzione ai dati che in passato. Questa settimana vedremo la fiducia dei consumatori Martedi, seguita Venerdi’ dala misura preferita dalla banca centrale Americana in termini di inflazione, rappresentata dal Core PCE Price Index. Le valutazioni e gli alti multipli rappresentano un problema, e pensando che l’S&P 500 viene prezzato 21.4x gli utili, presenta una valutazione ben al di la’ delle medie degli ultimi 5 anni e degli ultimi 10 anni, quindi puo’ solo scendere. Dal lato positivo, i tassi di interesse sono piu’ bassi di prima, e questa e’ una delle ragioni che ha contribuito a rendere possibile un rimbalzo cosi’ forte. Guardando il loro comportamento di recente, mi sembra che i tassi di interesse sui titoli governativi decennali stiano agendo come un barometro per la recessione: piu’ scendono piu’ una recessione diventa possibile, e piu’ salgono (ma al di sotto del 4%) piu’ la recessione si allontana. Una simile considerazione si puo’ fare per il rapporto di cambio USD/JPY – lo Yen tende ad apprezzarsi all’avvicinarsi di una recessione in America, e tende a deprezzarsi in caso di segnali positivi per l’economia. Le raccomandazioni non cambiano: neutrale sul mercato azionario, positivo sul mercato obbligazionario, e positivo sul CHF (nonostante la ventilata riduzione dei tassi di Giovedi’ prossimo), in quanto sembra ad essere l’unica valuta a mantenere il suo potere d’acquisto in qualsiasi condizione. Il target price piu’ alto per l’indice S&P 500 nel 2024 e’ quello di Deutsche Bank con 5,750, e praticamente siamo gia’ in vista della vetta. Non c’e’ spazio sufficiente per upgradare i mercati azionari a buy, anche se io penso che i mercati vogliano continuare la propria ascesa. Allacciate le cinture di sicurezza, e ricordate che la volatilita’ va su e giu’ (spesso molto velocemente).
Market Considerations
Source: BofA Global Investment Strategy, GFD Finaeon, Bloomberg, ISABELNET.com
Source: BofA Global Fund Manager Survey, ISABELNET.com
Due punti salienti questa settimana. Il primo e’ rappresentato da una figura di Bank of America, che ci mostra cosa e’ accaduto nel passato quando la Federal Reserve ha fatto un taglio di 50 punti base a sorpresa. Solitamente una simile mossa viene percepita negativamente, come un indicatore di pericolo e che preannuncia una recessione in arrivo. Questa volta magari sara’ diverso, visto che Wall Street crede che la riduazione sia un aggiustamento dei tassi necessario e non un indicatore di problemi. Questo viene rafforzato dalla seconda figura, una indagine di gestori di fondi globali, che vedono la recessione come il principale rischio per i mercati. Ci dice anche che, al momento, non c’e’ una grossa preoccupazione circa le elezioni, considerando solo il caso di una vittoria totale da parte sia dei Repubblicani, sia dei Democratici, (il Presidente ed entrambe le camere), come una possibilita’ che potrebbe turbare i mercati. Per le azioni, bisogna fare attenzione a non cadere nella ‘trappola’ di Warren Buffett – come e’ noto ha detto che ci sono stati momenti in cui il titolo di Berkshire Hathaway ha subito perdite oltre il 50%, e non c’era nulla di problematico all’interno dell’azienda. Il timing e il controllo del rischio sono molto importanti.
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